Reggio Calabria. Castello aragonese. Foto di Francesco R |
Il castello di Reggio Calabria e comunemente chiamato aragonese tuttavia si è certi che la fortificazione esistesse già intorno all'anno 1000 e pare che la sua costruzione sembra collocarsi nel VI sec d.C, ad opera dei bizantini.
Nel corso dei secoli, il castello subì notevoli trasformazioni. Nell'XI sec il maniero passò dai Bizantini ai Normanni. Nel XIII sec la fortezza passò agli Svevi e poco anni dopo a Carlo D'Angiò e infine a Pietro D'Aragona. Gli aragonesi ampliarono in maniera significativa il castello
Restaurato nel 1327, venne fortificato nel 1381 per volere della regina Giovanna I. Ferdinando D'Aragona. nel 1458, fece restaurare il castello e, fece aggiungere, a sud, le due torri merlate circolari ed il loro corpo di collegamento e nel 1479 fece realizzare, ad est il rivellino esterno ed il fossato. . Nel 1539 Pietro da Toledo fece aumentare la capienza interna del castello permettendo di salvare più volte i reggini dalle invasioni dei Turchi durante le quali il castello fu usato come prigione.
Dopo l'ultimo assedio da parte dei turchi, nel 1640, sotto i governatori spagnoli Alfonso de Aznir e Roberto Daulo, furono effettuate numerose opere di ristrutturazione, documentate dall'Archivio di Napoli.
Nel 1794 ospitò, nelle sue prigioni, molti cospiratori che osteggiavano gli spagnoli e speravano in un intervento francese. Nel 1806, l'esercito francese invase il Regno di Napoli e si spinse fino a Reggio Calabria, ma il castello fu presto ceduto agli inglesi, dopo aver subito però ingenti danni nella parte meridionale e nel 1850, fu in parte riedificato.
Il rivellino fu invece parzialmente demolito tra il 1851 ed il 1852.
Reggio Calabria. Castello aragonese. Foto di Angelo C |
Durante il periodo borbonico il castello subì ricostruzioni e demolizioni vivendo un periodo di decadenza. Con l unità d' Italia le cose non cambiarono, il castello fu ulteriormente rimaneggiato, Altri danneggiamenti furono inflitti al castello dal terremoto del 1908 che danneggiò i locali più antichi lasciando però illese le due torri, i danni del terremoto non furono eccessivi , ma nel 1917 un decreto legge del Genio Civile del Regno D'Italia voleva demolirlo, fu risparmiato poiché adibito a caserma. Tuttavia le demolizioni di parti del castello continuarono, quando si decise di sacrificare ancora altre parti del castello per congiungere la via Aschenez con la via Cimino. Solo i 9/10 della struttura iniziale del castello è rimasto in piedi.
Reggio Calabria. Castello aragonese. Foto di XavierTPT |
Le due torri "aragonesi" furono risparmiate e sono oggi ciò che resta del castello. Ciò che oggi è dunque possibile vedere del castello, di pianta rettangolare, sono le due torri cilindriche merlate del periodo aragonese poste a sud collegate da una cortina muraria in cui un toro in pietra sull'alta scarpata ed un motivo ad archetti ogivali su mensole scandiscono il prospetto esteriore. Al di sopra degli archetti un'alta fascia di muratura è interrotta dalle bocche di fuoco. Nella zona nord, diroccata, una serie di terrazze permettono l'accesso alle torri che presentano, all'interno, una scala circolare centrale con cinque vani rettangolari che ospitano i pezzi di artiglieria. La struttura muraria è mista ed è composta da pietra di varia pezzatura e mattoni di laterizio. Attualmente il castello è sede di mostre ed esposizioni temporanee.
"Morale della favola": Bizantini, normanni, svevi, angioni e aragonesi nell'arco di più mille anni lo edificarono, lo ampliarono, apportando continui miglioramenti. Era magnifico.
Poi arrivarono i borboni e successivamente i savoia , e ciò che nemmeno i terremoti riuscirono a fare, lo fecero loro: Lo annientarono, Ne demolirono il 90%, riducendolo ad un decimo di quello che era.
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