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Foto di Mimma Ecelestino |
La più antica attestazione documentaria di Gallicianò, risalente all’anno 1060, si trova nel “Brebion della chiesa metropolita bizantina di Reggio Calabria”, edito dal bizantinista André Guillou. In questo documento il centro è riportato col nome “τό Гαλικίανον”. Il toponimo tardo bizantino Galikianòn potrebbe derivare dalla famiglia gentilizia romana Gallicius che aveva dei possedimenti terrieri (Gallicianum) nell’area. Fino all’età moderna, fu un possedimento del feudo di Amendolea, e ne seguì le vicende. Fu sede municipale a fine ‘700-inizio ‘800, poi la sede fu spostata a Condofuri Superiore. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1783, ha mantenuto la sua primitiva struttura. Le alluvioni del 1951 e 1971 costrinsero molte persone ad abbandonare il paese |
Foto di Mimma Ecelestino |
Monumenti Religiosi Nell’anno 1999 è terminata la costruzione della piccola chiesa ortodossa di Panaghìa tis Elladas (Madonna di Grecia). La chiesetta Bizantina, edificata ristrutturando una casa in pietra nella parte alta del paese, è aperta al culto e rappresenta la testimonianza, in un rinnovato clima ecumenico, di un ritorno da pellegrini degli ortodossi in siti di culto greco. La ristrutturazione è dovuta alla figura dell'architetto Domenico Nucera di Gallicianò. Pochi anni fa vi si è ristabilita dopo secoli una piccola comunità di monaci greco-ortodossi. Il nome deriva dall’omonima chiesetta di epoca bizantina con annesso monastero, i cui ruderi si trovano in una località vicino a Gallicianò, che si chiama appunto “Grecia”. - La Chiesa di S. Giovanni Battista, situata nella piazza principale del centro (piazza Alimos), è la chiesa cattolica del paese. Antico edificio, già chiesa arcipretale, presenta una statua in marmo di S. Giovanni, opera settecentesca della scuola del Gagini, due antiche acquasantiere, e due campane datate 1508 e 1683. Il calvario è il primo monumento che si incontra arrivando a Gallicianò La struttura ha due elementi distinti: un recinto a pianta ottagonale, con una fontana posta in una edicola; il secondo elemento è un’edicola ad arco, che presenta un mosaico e una croce greca. Tutta la struttura è costruita in pietra locale. . |
Foto di Mimma Ecelestino |
Architetture civili
- L’ex palazzo comunale, situato in piazza Alimos. Si tratta dell’edificio più grande del centro, presenta interessanti decorazioni in facciata.
- Il piccolo museo etnografico è stato realizzato raccogliendo utensili utilizzati nella vita quotidiana dagli antenati degli abitanti del borgo. Sono presenti coperte di ginestra, musulupare (stampi tradizionali per formaggio), zampogne, lire ed altri rari oggetti che appassioneranno gli amanti dell’antropologia culturale. Una stanza riproduce fedelmente la vita degli antichi abitanti di Gallicianò.
- La Casa della Musica conserva degli strumenti tipici (zampogne, lire, tamburelli, organetti). - La biblioteca grecofona è una realtà che risale all’inizio degli anni ’90. È provvista di una sala lettura, possiede libri antichi e testi realizzati negli ultimi anni a cura dei rappresentanti della cultura e della linguistica locale, nonché numerosi testi in greco moderno.
- Accanto alla chiesa Panaghìa tis Elladas è stato costruito un piccolo teatro che si affaccia sulla valle dell'Amendolea. È stato intitolato al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I in occasione della sua visita al paese nel 2001. Le gradinate (cavea) sono di forma semicircolare. Manca la scena, in quanto il progettista ha ritenuto che le montagne antistanti e il piccolo borgo fossero uno scenario più che sufficiente a qualsiasi rappresentazione.
- La fontana dell’amore (cànnalo tis agàpi) è l’antichissima fonte del paese, dove si recavano le donne del borgo per attingere l’acqua con le tradizionali brocche. Per i giovani del paese, era un luogo dove incontrare più facilmente che altrove le donne, con la scusa di bere dalla fonte. È tradizione che gli sposi, alla fine del rito del matrimonio, escano dalla chiesa si rechino alla fonte per una nuova promessa di fedeltà
La fontana dell’amore (cànnalo tis agàpi)Foto di Mimma Ecelestino
Economia
Un tempo era fiorente l'allevamento del baco da seta, ed era diffusa la coltura dei cereali. C’era la presenza in paese di vecchi frantoi, oggi ridotti allo stato di rudere, e di vecchi mulini lungo l’Amendolea. Oggi sono presenti piccole aziende agricole, piccoli allevamenti e, nei dintorni del centro, oliveti e vigneti. Per quanto riguarda l’artigianato, ancora oggi sono presenti nel centro degli intagliatori del legno, ed una bottega d’arte. Il santo patrono di Gallicianò è San Giovanni Battista, festeggiato il 28 e il 29 agosto.
Foto di Mimma Ecelestino |
Foto di Mimma Ecelestino |
Foto di Mimma Ecelestino |
“Fontana dell’Amore”, così denominata perché lì anticamente si incontravano i fidanzati.Ph Mimma Ecelestino |
La piccola chiesa ortodossa di Panaghìa tis Elladas (Madonna di Grecia). Foto Mimma Ecelestino |
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