Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo di Antonio Crinò
Le foto sono dell'autore
La storia ci ha lasciato un ricco patrimonio architettonico e culturale, fatto di aree archeologiche, cinte murarie, templi, teatri che ancora oggi, nella nostra regione continuiamo a disperdere e trascurare , sicuramente a non valorizzare per come meriterebbero. Questo vale in generale ; alcune trasmissioni televisive a scala nazionale come Presa Diretta e Tg2 Dossier hanno invece “ benedetto” la Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana, che è a pieno titolo e con importanza primaria nel circuito degli studiosi, nel quadro dei finanziamenti per la valorizzazione dei Beni Culturali.
In un progetto che attrae visitatori in maniera consistente ed è ora protesa ad entrare nel contesto dell' Area Metropolitana. Nella valorizzazione dei Beni Culturali non possono e non devono esistere “localismi politici” e “localismi economici : a non fare un discorso d'insieme si riducono le possibilità di creare sviluppo, ogni realtà ( ogni ente, nel nostro caso ), deve disegnare un ruolo rilevante per sé, ma deve stare dentro l'idea di “rete” , per realizzare più facilmente sviluppo. La realtà del Parco Archeologico di Casignana ( perchè di Parco, a buon ragione, si deve parlare ) vuole, infatti, legarsi al meglio al disegno dell'Area Metropolitana: E' finita la fase dei discorsi sulla magnificenza delle tradizioni culturali e delle bellezze dei luoghi fine a se stessa, bisogna fare come il Nord, che la valorizzazione delle sue risorse e delle sue vocazioni le ha “accompagnate” attraverso le piccole e medie imprese che sono nate, che sono state fatte nascere.
L’area archeologica della Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana si estende per circa 10 ettari a monte e a mare della SS.106, e il suo nucleo centrale e monumentale, cui si riferiscono i ruderi oggi visibili, è rappresentato da una grande villa extraurbana, con ambienti termali e residenziali, che costituisce uno dei complessi più importanti di epoca romana dell’Italia Meridionale, e conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria. La villa, sorta probabilmente nel corso del I secolo d.C., in una zona già frequentata in età greca , raggiunse il massimo splendore nel IV secolo d. C., per essere abbandonata nel V secolo, anche se l’area continuò ad essere frequentata fino al VII secolo d.C. Dal 1998 a oggi il Comune di Casignana, in collaborazione e con la supervisione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, ha intrapreso e realizzato una serie di interventi, acquisizione dei terreni, indagini geo-archeologiche, scavo, restauro e opere di vario genere, finalizzati alla scoperta, alla valorizzazione e alla fruizione della Villa di Palazzi, già nota per gli scavi della Soprintendenza Archeologica a partire dagli anni 70.
Con l’utilizzo di diversi finanziamenti nazionali ed europei, il Comune ha promosso una serie di campagne di scavo archeologico in estensione che hanno portato alla luce cospicue ed interessanti parti del complesso monumentale ancora sepolte e hanno consentito la scoperta di numerosi ambienti pavimentali a mosaico e a intarsi marmorei. Oltre ai lavori di scavo sono stati eseguiti i restauri dei pavimenti e dei rivestimenti degli ambienti termali della villa. Sono state inoltre realizzate opere infrastrutturali di vario genere, quali un edificio per le attività didattiche, uffici nell’edificio moderno che sorge in prossimità della villa, impianti per lo smaltimento delle acque e impianti di videosorveglianza, potenziati nei mesi scorsi.
Con l’ultimo finanziamento concesso si è proceduto all’intervento più imponente, indispensabile per la conservazione e la fruizione della villa che costituisce il fulcro dell’area archeologica: la copertura definitiva dell’intero nucleo di ambienti a monte della S.S. 106. Grazie alla copertura è stato possibile realizzare una serie di percorsi sopraelevati che si snodano all’interno degli ambienti termali, consentendo l’apprezzamento, finora parziale, dei mosaici e dei pavimenti a intarsi marmorei per cui la villa di Casignana è nota. E’ stato inoltre completato lo scavo archeologico del nucleo centrale del complesso, che ha portato alla luce, tra l’altro, nuove stanze con pavimenti a mosaico, ancora non visibili perché in attesa di restauro, e una grande vasca ad ornamento del giardino. Si sono poi estese le indagini geo-archeologiche nelle aree acquisite al patrimonio pubblico, che hanno dato interessanti risultati, confermando l’estensione dell’area archeologica ben oltre il nucleo centrale già conosciuto. Per consentire una migliore fruizione del monumento si è costruito un sottopassaggio che mette in relazione il nucleo a monte della S.S. 106 con il complesso a mare, dove sono tutt’ora in corso i lavori per la realizzazione della copertura degli edifici lì presenti, progettata e finanziata dall’Istituto Centrale per il Restauro di Roma. Si ha così una visione unitaria la villa, separata arbitrariamente in due parti dal passaggio della strada statale jonica, che ne ha spezzato l’unità.
A breve inizieranno i lavori di completamento del Parco Archeologico della Villa Romana, con i quali si continuera’ la campagna di scavo in aree nelle quali le indagini effettuate hanno evidenziato la presenza di murature antiche, si completera’ il restauro degli splendidi mosaici pavimentali, si realizzera’ un teatro all’aperto ed , infine, un’area attrezzata e un edificio di servizio con annesso parcheggio . Noi dobbiamo porci l'obiettivo della valorizzazione dei beni culturali in un discorso che comprenda l’intera provincia, e con la Città Metropolitana è “nato” un appuntamento ineludibile, in grado di creare dal basso una nuova economia, fatta di turismo, cultura, prodotti tipici che entrano in un mercato ampio. E, come si è detto, si va avanti non con le “isole”, per quanto fantastiche, come questa della Villa Romana, ma con un discorso organico che “raccoglie” quello che c'è sul territorio, certo in una virtuale, naturale graduatoria delle realtà sulle quali possiamo contare. La Città Metropolitana incontra ognuno di noi, che si sente figlio del luogo in cui si è formato,ma l'obiettivo del nuovo “abito territoriale” del reggino è di essere un luogo più grande, dove si cresce e si realizza la “contaminazione” delle comunità e la “messa in comune” dei patrimoni, che significa il progresso di tutti. Proviamo a rovesciare il dato della incompiutezza dei nostri progetti, al Sud,” del “riparare” in continuazione gli errori, che, poi, ci costano più fatica. Lo splendido reperto archeologico del quale stiamo parlando si presenta all'appello fantastico e produttivo, anticipando che i prossimi scavi porteranno certamente alla luce altre magnificenze : sarà la Città Metropolitana a chiedere ulteriore spazio e nuovi investimenti per questa realtà, più di quanti fin qui sono stati trovati. Ora ci si mette a disposizione di un progetto collettivo che avrà più attori e più fattori di sviluppo. Buone amministrazioni (localismo politico ) hanno valorizzato la Villa Romana di Casignana, collegato il progetto con l'esperimento di Albergo Diffuso nello stesso Comune (44 posti letto ), adesso la “composizione” nella Città Metropolitana pretende di produrre azioni che si “allargano” ( che vanno oltre il localismo economico ). L'aumento dei posti letto sul territorio, il lavoro con i tour operetor per dare seguito alla grande pubblicità, tutta meritata, garantita alla Villa Romana dalla televisione nazionale, il raccordo con i progetti nelle scuole per formare guide turistiche, un mercato ampio per i vini passiti, soprattutto, che a ridosso del reperto del quale stiamo parlando, nascono, ma dei nostri prodotti in genere, tutto l'indotto che si immagina sono i fattori di sviluppo che vogliamo indicare. la Città Metropolitana è il nuovo principale attore istituzionale che dovrà gestire il prestigioso percorso
Testo e foto di Antonio Crinò
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