Rinascimento in Calabria Il piccolo e delizioso borgo medievale di Aieta dove il tempo sembra essersi fermato. Pezzo forte, il meraviglioso palazzo del XVI sec. raro esempio di stile rinascimentale in Calabria
Il palazzo del XVI secolo
Origine del nome
Aieta è situato nella provincia di Cosenza non lontano da Praia a mare. Un piccolo e delizioso borgo di appena 809 ab. Qui si respira un atmosfera di pace e tranquillità, il tempo sembra essersi fermato, Girare a piedi per le sue stradine e vicoli a scoprire le sue bellezze è un esperienza decisamente piacevole. Aieta oltre ai suoi monumenti offre ai visitatori un ottima cucina, cosa che non guasta mai
Storia
Aieta.Il palazzo del 500 calabrese, nel 1913 fu dichiarato monumento nazionale, per poi diventare di proprietà del Comune di Aieta nel 1980.
Il territorio di Ajeta fu abitato fin dalla preistoria, come provano alcuni ritrovamenti del paleolitico e del neolitico. VIII - VI sec. a.C. Nel periodo della colonizzazione greca, sul monte Calimaro vi era l'insediamento enotrio di Ajeta vetera II-I sec, a,C. In epoca romana, Ajeta Vetera, faceva parte della cittadina lucana di Blanda Julia, ubicata sul colle del Palestro (Palècastro) tra Praja e Tortora,. VIII sec. diversi monaci si trasferirono dai paesi del Mediterraneo orientale in Calabria, fermandosi anche nella zona di Ajeta dove fondarono piccoli monasteri (cenobi) di rito greco, detti anche "basiliani". La presenza di questi monasteri è testimoniata dai nomi di alcune contrade di Ajeta (Sant'Elia, San Marco, San Giovanni). Tra il IX e il X sec., a causa delle scorrerie di pirati saraceni o per calamità naturali, gli abitanti di Blanda furono costretti a rifugiarsi verso l'interno, dando origine a Tortora e ai rioni Julitta, San Basile e Cantogrande dell'attuale Ajeta. Nel monastero di Ajeta era conservata una lapide che ricordava il vescovo Giuliano di Blanda (III - IV sec. d.C.).
Aieta. Vicoli.Foto di Loriuccia
Aieta. Panorama dalla balconata del palazzo rinascimentale. Foto di Kimeranapoli
Nello stesso periodo gli abitanti di Ajeta Vetera dovettero abbandonare il monte Calimaro, a causa di avversità naturali, spostandosi nell'attuale centro abitato. Dall'epoca della dominazione normanna (XI sec.) fino agli inizi del 1800 la storia di Ajeta è ricca di passaggi di feudatari: Scullando, De Montibus, Loria, Martirano, Cosentino e Spinelli che abitarono nel Palazzo costruito nel XIII sec. e ampliato nel XVI. Nel 1563, gli aietani, guidati da Silvio Curatolo, cercarono di riscattarsi dalle servitù baronali, ma il tentativo fallì. Nella prima metà del XIX sec. ci furono eventi piuttosto drammatici: carestie, epidemie e terremoti, tuttavia, nel 1859, la popolazione raggiunse il massimo storico con 3603 abitanti per poi diminuire, progressivamente, perché iniziò la prima grande ondata emigratoria: dal 1870 al 1899 emigrarono, soprattutto verso il Sud America, 2239 persone. Tre fatti significativi nel 1800: la costituzione di un Comitato rivoluzionario anti-borbonico nel 1848, la fondazione nel 1881 della Società Operaia di Mutuo Soccorso "Silvio Curatolo" e la costruzione del primo acquedotto autofinanziata (L. 55.189) dagli abitanti. Nel XX sec. gli aietani parteciparono, pagando un pesante tributo, alle due guerre mondiali con 47 caduti nella prima e 24 nella seconda. Negli anni '50 riprese, inarrestabile, l'emigrazione: non solo verso l'America e l'Europa ma anche verso le regioni italiane del centro, del nord e verso la vicina Praja a Mare, una volta Marina di Ajeta (Praia di Aieta) che ancora oggi molti aietani continuano a chiamare la "Marina". Da vedere ad Aieta
Il palazzo del XVI secolo
La chiesa madre
Le cappelle
I portali
La Natura
Sito Archeologico di Aieta Vetere
La valle dei Mulini Fonte comune di Ajeta per maggiori info cliccate qui
L'insieme, di notevole interesse storico-architettonico per la grandiosità dell'impianto e l'imponenza delle linee architettoniche, rappresenta uno dei pochi esempi rinascimentali di edifici civili del '500 in Calabria.
Il Palazzo Spinelli sorge nell'antico centro abitato di Aieta e domina, con la sua imponenza, le sottostanti costruzioni
Chiesa Madre.dedicata a Santa Maria della Visitazione del XVI secolo
Interno della Chiesa Madre
Chiesa Madre. Organo Bossi. Prezioso strumento di scuola napoletana, costruito dall'organaro Bossi e consegnato alla chiesa il 19 agosto 1673
Cappella di S. Vito Martire. del XVII sec
Cappella dell'Addolorata
Convento dei Francescani. Chiesa del monastero dei Frati Minori Osservanti di S. Francesco d'Assisi. Il convento, edificato nel 1520 con Breve di papa Leone X, venne chiuso nel 1907
Portale in Via Cantogrande n. 5. Sulla chiave di volta si trova l'incisione: 1767.
Portale in Via Cantogrande n. 6. Sulla chiave di volta si trova l'incisione: G.G. 1860.
Portale in Via F. Giugni Lomonaco s.n.c. Sulla chiave di volta si trova l'incisione: 1826.