La Cattolica di Stilo. "La bomboniera Bizantina". Un Capolavoro architettonico di oltre mille anni fa. Foto e storia




La Cattolica di Stilo. Foto di Antonella Scarfi


La Cattolica di Stilo è la chiesa più famosa di Stilo e una delle più belle della  Calabria. È stata definita:"mirabile fiore, sbocciato tra le rocce del Consolino mille e più anni fa", "Sorta nella terra santa del basilianesimo e del bizantinismo". La Cattolica di Stilo, ha conservato il nome originale che vuol dire "universale". 
Interno della Cattolica di Stilo. Foto di Mimma Ecelestino



Interno della Cattolica di Stilo. Foto di Saverio Corigliano



Interno della Cattolica di Stilo. Foto di Mimma Ecelestino



La Cattolica di Stilo è stata riconosciuta, da tutti i critici d'arte, un'opera unica nella particolarità della sua costruzione  e del suo meraviglioso equilibrio architettonico. La Cattolica di Stilo risale al X sec. d. C., è di piccole dimensioni, a pianta quadrata sormontata da cinque cupolette adornate da bifore e monofore. 
La Cattolica di Stilo si rifà al modello della croce greca inscritta, tipico del periodo medio-bizantino, durante il quale la profonda evoluzione nell'architettura religiosa fu connotata dall'elaborazione di sistemi particolarmente raffinati ed  originali.   

Interno della Cattolica di Stilo. Foto di Saverio Corigliano

All'interno la Cattolica di Stilo è divisa in nove spazi uguali da quattro colonne, lo spazio quadrato centrale e quelli angolari sono coperti da cupole su dei cilindri di diametro uguale, la cupola mediana è leggermente più alta ed ha un diametro maggiore.

In particolare sopra l'abside di sinistra della Cattolica di Stilo è posta una campana (di manifattura locale) del 1577, risalente all'epoca in cui la chiesa fu convertita al rito latino, che raffigura a rilievo una Madonna con Bambino e, limitata da croci, un'iscrizione: « Verbum Caro Factum Est Anno Domini MCLXXVII Mater Misericordiæ »   Un pezzo di colonna antica nell'abside prothesis, fu adibito a mensa per la conserva

zione dell'eucarestia, mentre le quattro colonne che sostengono le cupolette, poggiano su basi differenti, recuperate da epoca molto più antica (es. una base ionica capovolta innestata sopra un capitello corinzio rovesciato, o ancora un capitello ionico capovolto).Sono inoltre presenti all'interno della Cattolica di Stilo delle iscrizioni in lingua araba, una corrisponde alla shahada, ovvero alla professione di fede: «La Ila ha Illa Alla h wahdahu" ovvero: "Non c'è Dio all'infuori di Dio solo", che presumibilmente vuol dire: "Non vi è Dio all'infuori del Dio unico», mentre un'altra recita: «Lilla hi al Hamdu", ovvero: "A Dio la lode» Infatti non è da escludere un eventuale uso della Cattolica di Stilo come oratorio musulmano, come d'altro canto non è da escludere che le colonne possano essere state portate sul posto già incise; comunque gli Arabi, il cui scopo generalmente non era la conquista della regione ma il suo saccheggio, inspiegabilmente non distrussero la Cattolica di Stilo , ma decisero di innalzarla la  piccola chiesa bizantina a propria sede di culto e di preghiera, forse perché attratti dalla sua bellezza, e dal suo particolare posizionamento
La particolare collocazione delle fonti di luce all'interno della Cattolica di Stilo, mette in risalto lo spazio e conferisce maggiore slancio (mediante un sottile richiamo al meccanismo simbolico della gerarchia e della scala umana).
 La Cttolica di Stilo Foto di Saverio Corigliano

 Questa dilatazione dello spazio serviva a mettere in risalto gli affreschi di cui i muri della chiesa erano interamente ricoperti in origine, decorazioni pittoriche dunque a cui era affidato il compito di decontestualizzare la superficie muraria.
Il piccolo ambiente della Cattolica di Stilo è munito di tre absidi sul versante orientale: quella centrale (il bema) conteneva l'altare vero e proprio, quella a nord (il prothesis) accoglieva il rito preparatorio del pane e del vino, mentre quella a sud (il diakonikon) custodiva gli arredi sacri e serviva per la vestizione dei sacerdoti prima della liturgia.
Interni della Cattolica di Stilo. Foto Saverio Corigliano


La Cattolica di Stilo esternamente è quasi priva di decorazioni, a parte le cupolette che ne sono ricche, rivestite di mattonelle quadrate di cotto disposte a losanga, e di due corni
ci di mattoni disposti a dente di sega lungo l'andamento delle finestre.
Sulla parte di ponente la costruzione si adagia per lo più sulla roccia nuda, mentre
la parte di levante, che termina con tre absidi, poggia il suo peso su tre basi di pietra
 e di materiale laterizio.

Secondo la leggenda, le colonne, provenienti dai templi romani, furono trasportate da
 quattro giovani donne  del luogo che senza accusare il grave peso, avevano effettuato
 l'intero tragitto cantando. Il tempietto ha conservato la sua struttura originaria fino
 agli inizi del 1900, quando P. Orsi è intervenuto con piccoli interventi di restauro.
La denominazione di Cattolica stava ad indicarne la categoria delle "chiese privilegia
te" di primo grado, infatti con la nomenclatura impiegata sotto il dominio bizantino la
 definizione di katholikì spettava solo alle chiese munite di battistero. In effetti l'archite
ttura, la ricchezza degli affreschi e la copertura in piombo delle cupole dimostrano che
 non si tratta di un tempietto di minore importanza. La Cattolica di Stilo, costituisce
 un'architettura puramente e tipicamente bizantina, come si può vedere dalla pianta
 e dalla costruzione, unico esempio del genere con la sua gemella di San Marco in Ros
sano.







<    Bibliografia                                                                      
A.Giuseppe, La Cattolica di Stilo : l'architettura bizantina in Calabria, Trani  1903
  1. La Cattolica di Stilo - Chiaravalle Centrale, 1971
  2. C. Bozzoni,F. Taverniti, La Cattolica di Stilo : guida artistica, storica, letteraria, Chiaravalle Centrale – 1977
  3. C. Bozzoni,F. Taverniti La Cattolica di Stilo : guida storico-artistica-letteraria, Chiaravalle – 1987
  4. C. Bozzoni, F. Taverniti, La Cattolica di Stilo : breve guida storico-artistica, Vibo Valentia, 1991
  5. G. Abatino, La Cattolica di Stilo : l'architettura bizantina in Calabria, Trani – 1903
  6. F. Romeo, La Cattolica di Stilo, Firenze 1987
  7. C. Stillitano, La Cattolica di Stilo. Con le nuove ipotesi di lettura del monumento e un'inedita valutazione critica dell'iscrizione greca, Catanzaro, 1998


La Cattolica di Stilo. Ph Antonella Scarfi









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