Il Pane di Cerchiara di Calabria De.c.o, un’eccellenza italiana
Post di Elena Anna Lepore Tra le eccellenze che spiccano in Italia, nel mondo della panificazione, c’è il Pane di Cerchiara De.c.o., una piccola e deliziosa cittadina della provincia di Cosenza, che si trova immersa nel Parco Nazionale del Pollino. Questo pane potrebbe essere considerato come un vero e proprio capolavoro, un’opera d’arte che grazie all’inteso lavoro delle mani del panificatore prende forma. E’ una tradizione che parte da lontano e che continua ad esistere grazie alla regola del “tramando orale” di generazione in generazione. Bisogna dire anche, che tutti e sette i Panificatori di Cerchiara di Calabria, sono tutte donne e costituiscono una vera e propria “piccola azienda familiare”. Il famoso Pane di Cerchiara è uno dei pochi pani d’Italia a lunga conversazione, infatti può essere consumato per una settimana intera, si mantiene inspiegabilmente sempre morbido.
Il Pane di Cerchiara di Calabria, rigorosamente cotto in forno a legna
E’ stato selezionato da Slow food all’ultimo Salone del Gusto di Torino, il Pane di Cerchiara di Calabria si sta affermando anche fuori dalla regione per il suo sapore intenso di pane cotto nel forno a legna e per la fragranza e i profumi che rilascia quando è appena sfornato. Il Pane di Cerchiara è stato valorizzato con il marchio del Parco Nazionale del Pollino che l’ha adottato come prodotto tipico di quest’area e quindi è entrato tra quelli da proteggere. La particolarità di questo pane è costituita dalla forma, una bella pagnotta con la gobba, da 1,5 a 3 kg., che si mantiene morbido e saporito fino a 15 giorni dall’uscita dal forno. La grossa forma ed il lento raffreddamento del forno conferiscono alla pasta la giusta cottura e le fanno mantenere tutto il profumo e gli aromi degli ingredienti: farina bianca per il 60% e per il restante 40% crusca, lievito madre e acqua (presa alla sorgente) costituiscono l’impasto, che si lascia lievitare per un paio d’ore.
Il Pane di Cerchiara di Calabria. Farina bianca per il 60% e per il restante 40% crusca, lievito madre e acqua (presa alla sorgente) costituiscono l’impasto, che si lascia lievitare per un paio d’ore.
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