martedì 1 marzo 2016

Tesori di Calabria: Le Clementine di Calabria. Storia, caratteristiche, zone di produzione e foto



Le Clementine, il cui nome scientifico è Citrus x Clementina, si ottengono dall’ibridazione di un mandarino avana e di un arancio amaro. Si pensa che la pianta sia nata per puro caso da un innesto fatto nel 1898 da padre Clément Rodier. Le Clementine di Calabria sono ideali da gustare al naturale, ma possono essere utilizzati per preparare sciroppi, succhi, sorbetti, marmellate e dolci.
Fu segnalata per la prima volta nel 1902 dal botanico Trabut in un Istituto religioso di Misserghin, in Algeria e così denominata in onore di Frêre Clement Rodier. Introdotta in Europa all’inizio del XX secolo, si è poi diffusa in Calabria, per errore, insieme a piantine di arance, nei primi anni del 1920 e la coltivazione si è diffusa tra il 1930 ed il 1950, dove questo agrume ha trovato il suo habitat ideale. La Piana di Gioia Tauro (RC), la fascia jonica reggina compresa tra i Comuni di Stilo e


Monasterace e la Piana di Sibari (CS) sono stati i comprensori maggiormente interessati dalla diffusione del Clementine. Ma è nella vasta pianura alluvionale della Piana di Sibari, lungo la costa jonica della Calabria, che la coltura ha trovato la sua massima affermazione. Qui le condizioni bio-pedo-climatiche hanno consentito la produzione di prodotti di qualità e volano di sviluppo socio-economico per l’intero comprensorio.

Il clima consente, infatti, di ottenere produzioni precoci rispetto alle medesime varietà coltivate nel resto della Calabria. Le Clementine di Calabria IGP, apirene, presentano una forma sferoidale leggermente schiacciata ai poli, con epicarpo di colore arancio scuro è liscio ricco di ghiandole oleifere e una polpa succosa e aromatica.Oggi la Piana di Sibari, nel panorama agrumicolo regionale ed italiano è certamente il maggiore produttore di Clementine.



Nel 2007 l’Onafruit, organizzazione nazionale assaggiatori di frutta, ha consacrato agrume prodotto in Calabria, per le sue qualità organolettiche al primo posto tra i prodotti del bacino mediterraneo. Grazie all’elevato contenuto di vitamina C, è sufficiente consumare uno o due frutti per coprire il fabbisogno giornaliero di una persona adulta.
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